sabato 21 novembre 2009

Sindaco in bassa definizione

Leggevo sulla "Settimana di Saronno" un interessante articolo in cui il nostro sindaco invita chi non vuole un crocifisso in ogni aula delle scuole, ad andarsene da Marnate ! La trovo un po' violenta come espressione. Cristo si sarebbe alquanto incazzato per una cosa del genere. Meno male che Don Ceriani è stato molto piu' attento nella sua lettera alle famiglie per la benedizione natalizia ed e' stato quasi ironico nell'esporre la questione. Ogni feree' el so mestee' ...

9 commenti:

  1. Se non se ne parlasse cosi' tanto, nessuno si accorgerebbe che nelle aule ci sono i crocifissi.
    Per me ce li si puo' anche lasciare, tanto non fanno male a nessuno. L'importante sarebbe non crofiggere ogni giorno tutte quelle persone in difficolta' con il lavoro, la casa, l'istruzione, ...
    Sindaco o non sindaco, vogliamo cominciare a parlarne?

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  2. è vero quello che dice anonimo la violenza quotidiana e il vero male che si fà alla nostra religione e non il crocifisso li a guardare il nostro vivere ormai malata di intolleranza. Posso condiviere , che chi và in un paese deve rispettare LEGGI E USANZE ma invitare chi non l'ha pensa come te di andarsene non è elegante e nianche da buon cristiano, spero che il signor sindaco corregga il tiro se no la LEGA SI SENTIRA IN DIFFICOLTA
    C'E' QUALCUNO PIU' INTOLERANTE DI LORO

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  3. A noi italiani i cambiamenti proprio non piacciono: se sono lenti cominciamo a preoccuparci quando ormai è troppo tardi e non c'è più il tempo di valutare; se sono veloci li rifiutiamo e basta.

    Se si insiste a voler stringere il buso del cuso per paura di essere incusati si rischia di diventare stitici.
    Occhio, conservare va bene. Chiudersi allo scambio rischia di far marcire le ricchezze che tentiamo di difendere.

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  4. Penso che il crocifisso sia un mezzo usato per compiere e giustificare delle iniziative:vedi l'allontanamento e il rifiuto delle persone straniere. Ma mi piacerebbe sapere quante di queste persone di religione diversa abbiano davvero il desiderio di far togliere il crocifisso. Senza contare che tra noi italiani ci sono persone che hanno religioni diverse da quella cristiana, e altre che non credono. E da sempre chi non è credente cristiano, convive e accetta le regole della chiesa.....e su tanti temi come il testamento biologico, la fecondazione, l'aborto, le coppie di fatto ecc.....siamo "costretti" a battagliare contro delle ideologie vecchie e incompresibili; senza riuscire a creare una legge nel rispetto della persona.
    Questa non è un imposizione?
    Tornando al discorso crocifisso: nei nostri ospedali di emergency (che sorgono in paesi di religioni diverse), sono stati creati dei grandi locali BIANCHI, VUOTI, con delle piante. Lì dentro, parenti, pazienti, ecc... si ritrovano a pregare, ognuno il loro Dio. Senza paura di professare la loro fede, senza volerla imporre a nessuno. E siamo in paesi in guerra.....
    Ciao Miki

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  5. La questione del crocifisso.

    Come si sa, la Corte Europea ha deciso che occorra rimuovere il crocifisso dagli uffici pubblici dell’Unione e tanto in omaggio al principio di parità confessionale e di laicità dello Stato. Questo ha provocato la prevedibile reazione della Chiesa cattolica, molto dura nella sostanza e nella forma.
    In sè la questione non meriterebbe una simile reazione: sono molti i paesi europei ( a cominciare dalla cattolica Francia) nei quali il simbolo religioso non è esposto nei luoghi pubblici e la cosa non crea nessun particolare trauma. Ma forse i monsignori vaticani non hanno tutti i torti e la decisione della Corte lascia il sospetto di spinte che vanno al di là della questione di merito. Insomma: sotto il vestito della laicità va affermandosi un modello di organizzazione sociale basato su un iper individualismo “indifferentista”.

    http://www.aldogiannuli.it/?p=815

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  6. SI SI PARLATE COSI!POI UN GIORNO VOSTRA FIGLIA ARRIVA IN CASA CON UN MUSSULMANO E VOI PRENDETE IL FUCILE!!!IPOCRITI SENZA DIO.

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  7. Oggi e' passato don Angelo a benedire la casa. Siamo persone spirituali ma non siamo vicine alla chiesa cattolica romana.La sua visita ci ha fatto piacere (io ero al lavoro).
    La sensazione che comunque capisse la situazione e la nostra distanza (abbiamo figli non battezzati) e' stata comunque di conforto. Il crocefisso e' un simbolo di una certa profondità (fai presto a dire che e' l'unico simbolo che rappresenta il Cristo) e quindi va "usato" appropriatamente. In un certo contesto ricorda qualcosa in altri e' semplicemente un orpello ( vedi concerti di madonna )e quindi quando se ne parla si dovrebbe avere un minimo di cognizione. In seminario queste cose te le dicono e quindi non sentirai mai un prete dirti che o baci il crocifisso o smammi perche' semplicemente anticristiano.
    Il sindaco ha detto semplicemente una cosa anticristiana, spero che se ne renda conto.
    Posso restare?

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  8. Non lo so se possiamo restare.
    In fondo noi abbiamo creato un precedente: ce ne siamo andati..a sposarci da un'altra parte.
    Mi sa che qua non scende un Cristo dalla croce.

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  9. Premetto che ho studiato 8 anni dalle suore e sono stati 8 anni stupendi...
    Concordo pienamente con Miki...sarà l'omonimia...
    il problema è che l'Italia è un paese vecchio che non sa aggiornare i propri costumi e stare al passo coi tempi e le idee che cambiano. Il crocefisso era ed è un simbolo sempre usato e mostrato, MA l'Italia non è un paese confessionale dato che il Concordato scinde lo Stato italiano dalla religione cattolica (qualcosina di buono mussolini l'ha fatto eh, menomale).
    QUINDI, perchè il crocefisso nelle aule e non simboli di altre religioni?!?
    e menomale che poi gli intolleranti che non accettano altre religioni sono i musulmani.
    La Miki

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